Italiane by Perry Willson

autore:Perry Willson
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia e Società
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2020-07-15T00:00:00+00:00

45 Motti, Le «Orvietine» cit., p. 118.

46 Anna Maria Zanardo Fanello (intervistata nel 1995), cit. ivi, p. 132.

47 Cit. in Marina D’Amelia, La mamma, Il Mulino, Bologna 2005, p. 211.

48 Koon, Believe, Obey, Fight cit., pp. 173 e 175.

Capitolo 6.

La guerra raggiunge le donne (1940-1945)

La seconda guerra mondiale fu un periodo complesso e durissimo per le donne italiane. Durante i cinque anni in cui l’Italia fu in guerra gli italiani combatterono sia al fianco della Germania nazista sia contro di essa, e subirono l’invasione di entrambe le parti belligeranti. Gli italiani combatterono anche gli uni contro gli altri. Nel periodo 1943-1945, dopo lo sbarco degli Alleati nel Sud, la linea del fronte salì lentamente lungo la penisola italiana1. La metà settentrionale del paese subì sia la repressione nazista sia gli effetti devastanti di una sanguinosa guerra civile. Per le donne, dunque, la situazione non poteva essere più diversa da quella della Grande guerra, giacché, nella seconda fase di questa nuova guerra, la distinzione tra il fronte interno e il fronte di combattimento diventò sempre più confusa. Non esistono dati attendibili sul numero di civili morti a causa della guerra, ma è certo che fu estremamente elevato, forse pari a quello dei militari caduti in combattimento. Molti civili furono feriti o morirono sotto i bombardamenti aerei. Altri morirono di fame o per malattie dovute alla malnutrizione, oppure furono uccisi dalle forze di occupazione.

Durante questo periodo spesso terrificante molte donne raggiunsero livelli di attività nella sfera pubblica senza precedenti. Alcune lo fecero per sostenere una causa politica, come partigiane o come seguaci irriducibili di Mussolini. Altre furono costrette da fattori contingenti ad abbandonare la sicurezza delle loro case, spinte dalla necessità di sopravvivere in circostanze estremamente difficili. Molte lasciarono la casa per sfuggire ai bombardamenti o alle persecuzioni razziali e politiche. Tante lavoravano, alcune in nuove forme di impiego.

La ricerca storica sul ruolo della donna in questo periodo è stata poco equilibrata, con la maggior parte degli studi dedicata a un unico argomento: la Resistenza. Negli anni Novanta la storiografia ha tuttavia cominciato a esaminare anche l’esperienza di altre donne e questo nuovo filone di ricerca ha rivelato il ruolo molto attivo svolto dalle donne durante questo periodo. Ha anche messo in luce gli spaventosi livelli di sofferenza patiti dai civili. Questo mutamento di tendenza nella storiografia colloca le donne in una posizione più centrale nella storia della guerra. Diversamente da molti studi sulla Resistenza, gran parte di questi scritti contiene un messaggio profondamente antibellicista. Più di recente alcune ricerche hanno prestato attenzione anche all’argomento finora impopolare della «collaborazione» femminile con la Repubblica sociale italiana (Rsi), il governo fantoccio di Mussolini nel periodo 1943-1945, e con gli occupanti nazisti2.

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